Ci sono attrazioni che l’ospite in visita nella costa sud orientale sarda davvero non può perdere. L’itinerario virtuale che oggi ti consigliamo parte da San Vito e attraversano Villaputzu, Muravera e Costa Rei arriva direttamente a Castiadas.
Ci sono attrazioni che l’ospite in visita nella costa sud orientale sarda davvero non può perdere. L’itinerario virtuale che oggi ti consigliamo parte da San Vito e attraversano Villaputzu, Muravera e Costa Rei arriva direttamente a Castiadas.
Il leggendario castello di Quirra. Oggi dell’imponente fortino rimane solamente il ricordo, poche mura e tantissime leggende. Raggiungere il castello di Quirra è tanto impegnativo quanto appagante. Sono almeno due le leggende che l’ospite in visita a Quirra non può davvero ignorare. Si racconta che all’interno delle mura del castello la moglie di Berengario Carroz venne fatta uccidere, accusata falsamente di tradimento dal marito che desiderava sposare Donna Eleonora Manriquez. C’è chi giura che l’assassinata abiti ancora quel che resta del castello.
Ancora più affascinante la leggenda che racconta di quell’angusto percorso che oggi è chiamato Sa Scala de Sa Contissa (la scala della contessa). Si racconta che il conte di Mandas, innamorato di una delle figlie del signore di Quirra la chiese in sposa e lei, poco interessata alla proposta, acconsentì a sposarlo sole se avesse attraversato l’impervio sentiero che collegava il castello all’altipiano del Monte Cardiga con un cocchio trainato da quattro cavalli bianchi. Sicura che l’impresa fosse impossibile vista la pendenza del sentiero e le sue dimensioni anguste, dovette rimanerci davvero male quando vide il conte raggiungere il castello. Partì con lui ma percorrendo Sa Scala per abbandonare il castello di Quirra, racconta la leggenda che la giovane morì di dolore.
Le Launeddas. Impossibile salutare la solare Villaputzu senza aver ascoltato almeno una volta il canto delle launeddas, caratteristici strumenti musicali a fiato che sono simbolo della Sardegna.
La sorgente de s’acqua callenti. Si trova nell’entroterra verdeggiante di Castiadas, immersa in una folta foresta tutta da visitare. Direttamente dalla sorgente partono diversi percorsi naturalistici, ben segnalati e dalla difficoltà variabile che ripercorrono i sentieri dei carbonai e immergono nella Castiadas più autentica. I più fortunati potranno fare la conoscenza del cervo sardo e dell’aquila reale che abita la zona.
Il portico Petretto. Si tratta di un frammento della Muravera più vecchia, che un tempo faceva da passaggio fra due case che sorgevano fronte strada. La tradizione vuole che il portico, con tetto a spiovente sia stato costruito nel XVII secolo dalla famiglia Petretto.
Prazida e ravioli dolci. Sono due specialità tipiche della zona che devono essere necessariamente assaporate: la prima è una sostanziosa torta salata dai bordi alti, farcita con verdure di stagione e cotta in forno. Il profumo e il gusto sono tipici del Sarrabus.
Da non perdere anche i ravioli dolci, piccoli bocconcini di pasta farciti di ricotta o formaggio fresco, fritti in olio bollente e conditi con zucchero o miele: sono meglio delle ciliegie, uno tira l’altro.